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Francesco Petrarca
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Canzoniere
(1360)
Francesco Petrarca
(1304–74)
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Canzoniere
(1360)
In vita di madonna Laura
I.
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
II.
Per far una leggiadra sua vendetta
III.
Era ’l giorno ch’al sol si scoloraro
IV.
Quel ch’infinita provvidenza, ed arte
V.
Quand’io movo i sospiri a chiamar voi
VI.
Sì traviato è ’l folle mio desio
VII.
La gola e ’l sonno e l’oziose piume
VIII.
A piè de’ colli ove la bella vesta
IX.
Quando ’l pianeta che distingue l’ore
X.
Gloriosa columna, in cui s’appoggia
XI.
Lassare il velo o per sole o per ombra
XII.
Se la mia vita da l’aspro tormento
XIII.
Quando fra l’altre donne ad ora ad ora
XIV.
Occhi miei lassi, mentre ch’io vi giro
XIX.
Son animali al mondo de sí altera
XXII.
A qualunque animale alberga in terra
XXX.
Giovene donna sotto un verde lauro
XXXV.
Solo et pensoso i piú deserti campi
L.
Ne la stagion che ’l ciel rapido inchina
LII.
Non al suo amante piú Dïana piacque
LXII.
Padre del ciel, dopo i perduti giorni
LXIII.
Volgendo gli occhi al mio novo colore
XC.
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
XCV.
Cosí potess’io ben chiuder in versi
CVI.
Nova angeletta sovra l’ale accorta
CXXVI.
Chiare, fresche et dolci acque
CXXVIII.
Italia mia, benché ’l parlar sia indarno
CXXXII
S’amor non è, che dunque è quel ch’io sento?
CLIX
In qual parte del ciel, in quale idea
CLXII.
Lieti fiori et felici, et ben nate herbe
In morte di madonna Laura
CCCXXXII.
Mia benigna fortuna e ’l viver lieto
CCXXXVII.
Non à tanti animali il mar fra l’onde
CCCL.
Zephiro torna, e ’l bel tempo rimena
CCCLXVI.
Vergine bella, che di sol vestita