Quando ’l pianeta che distingue l’ore
ad albergar col Tauro si ritorna,
cade vertù da l’infiammate corna
che veste ’l mondo di novel colore;
e non pur quel che s’apre a noi di fòre,
le rive e i colli di fioretti adorna,
ma dentro, dove già mai non s’aggiorna,
gravido fa di sè il terrestro umore,
onde tal frutto e simile si colga.
Così costei, ch’è tra le donne un sole,
in me, movendo de’ begli occhi i rai,
cria d’amor penseri, atti e parole;
ma, come ch’ella gli governi o volga,
primavera per me pur non è mai.