Quand’io movo i sospiri a chiamar voi,
e ’l nome, che nel cor mi scrisse Amore,
LAUdando s’incomincia udir di fore
il suon de’ primi dolci accenti suoi.
Vostro stato REal, che ’ncontro poi,
raddoppia all’alta impresa il mio valore;
ma, — TAci, — grida il fin: — che farle onore
è d’altri omeri soma, che da’ tuoi —.
Così LAUdare, e REverire insegna
la voce stessa, pur ch’altri vi chiami,
o d’ogni reverenza, e d’onor degna;
sé non che forse Apollo si disdegna,
ch’a parlar de’ suoi sempre verdi rami
lingua morTAl presuntuosa vegna.