A solitario caprifico avvinta
La barca mia riposa. Non è voce
Per le montagne; il fermo lago plumbeo
Onda non ha, ma languide sembianze
Di lattee nubi e di costiere brune.
Tace il mio cor da sommo ad imo ed ombre
Lievi di sogni vi errano, di amori
Vani di vita.
Come or vien dal Sole
Dietro ai vapori occulto un cheto lume,
Da occulta parte dentro a me l’albore
Dimana dell’eterno. Il mio pensiero
Vi si profonda, naviga oltre i liti
Di ogni cosa creata e là si solve
Com’esta bolla che gorgoglia e tace
A fior dell’acque vitrëe, lontano.