Sì traviato è ’l folle mio desio
a seguitar costei, che ’n fuga è volta,
e de’ lacci d’Amor leggiera e sciolta
vola dinanzi al lento correr mio;
che quanto richiamando più l’envio
per la secura strada men m’ascolta:
né mi vale spronarlo, o dargli volta;
ch’Amor per sua natura il fa restio.
E poi che ’l fren per forza a sé raccoglie,
i’ mi rimango in signoria di lui,
che mal mio grado a morte mi trasporta;
sol per venir al Lauro, onde si coglie
acerbo frutto, che le piaghe altrui,
gustando, affligge più, che non conforta.